ed. Feltrinelli |
Romanzo epocale,
"Il tamburo di latta" compie cinquant'anni e conserva
tutta la sua carica
provocatoria. In modo umoristico e grottesco, narra la vicenda
del protagonista Oskar Matzerath, il
tamburino inseparabile dal suo tamburo e con una voce
potentissima che manda in frantumi i vetri.
Dal manicomio dove è rinchiuso Oskar rievoca la propria storia,
indissolubilmente intrecciata alla
storia tedesca della prima metà del Novecento. Scorrono così
nel fiume del suo racconto immagini
memorabili, a partire da fatti leggendari come il concepimento e
la nascita della madre sotto le
quattro gonne della nonna, passando per la sua venuta al mondo
ricca di presagi, fino all'ascesa
irresistibile del nazismo e al crollo della Germania. E stato nel
giorno del suo terzo compleanno che
Oskar, in odio alla famiglia, al padre, alla società ipocrita,
ha deciso di non crescere più. Da
quell'osservatorio particolare che è la città polacco-tedesca
di Danzica e poi da Dusseldorf, grazie
alla sua prospettiva anomala di nano, può guardare al mondo
degli uomini dal basso e scorgerne
così meglio le miserie e gli orrori, mentre la sua deformità si
staglia contro la ripugnanza della
normalità piccolo-borghese. Con occhi disincantati e spalancati
sulla ferocia e violenza del mondo
grida una rabbia che non risparmia la viltà e la corruzione di
nessuno, neppure le proprie.
Titolo IL TAMBURO DI LATTA (Die blechtrommel) Regia Anno Durata |
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Interpreti principali David Bennent Mario Adorf |
Sceneggiatura Jean-Claude Carriere - Franz Seitz Volker Schlöndorff (dal romanzo di Günter Grass) Fotografia Igor Luther Montaggio Suzanne Baron Musica Maurice Jarre |
Critica![]() ![]() Pubblico ![]() ![]() ![]() ![]() |
Lucida
ed inquietante parabola sulla Germania. (Diz. Mereghetti)
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