ed. Mondadori

Dieci persone estranee l'una all'altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger
Island senza sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per
opportunità, hanno accettato l'invito. E ora sono lì su quell'isola che sorge dal mare simile a una
gigantesca testa di negro che fa rabbrividire soltanto a vederla. Non hanno trovato il padrone di casa
ad aspettarli; hanno trovato invece una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto della loro
camera. E una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini. Per gli ospiti
intrappolati è l'inizio di un interminabile incubo. Come comincia la poesia? «Dieci piccoli negretti se ne
andarono a mangiar: uno fece indigestione, solo nove ne restar.» E come finisce? «Solo il povero
negretto in un bosco se ne andò: ad un pino s'impiccò, e nessuno ne restò.» Agata Christie, che si è
cimentata più volte con il giallo in ambiente chiuso (il battello sul Nilo, il favoloso Orient-Express, la
villa in Cornovaglia) con "Dieci piccoli indiani", scritto nel 1939, ha sfidato se stessa: dieci assassini,
isolati, vittime a loro volta di un assassino invisibile. Un geniale capolavoro dell'impossibile possibile.

Titolo
DIECI PICCOLI INDIANI
(And then there were none)

Regia
René Clair

Anno
1945

Durata
1:35

Interpreti principali

Barry Fitzgerald
Walter Huston
Louis Hayward

June Duprez
C. Aubrey Smith
Mischa Auer
Judith Anderson
Richard Haydn
Queenie Leonard

Roland Young

     
Sceneggiatura
Dudley Nichols
(dal romanzo di Agatha Christie)
Fotografia
Lucien Andriot
Montaggio
Harvey Manger
Musica
Mario Castelnuovo-Tedesco
Critica

Pubblico
Clair non percorre la strada del
thriller vero e proprio, bensì una
via di mezzo tra un giallorosa e un
esercizio di humour nero.
(Diz. Mereghetti)


Dynit Ermitage